Si tratta del territorio dove si trovavano (e si trovano ancor oggi) i nomadi Kuchi (o Kochi): un’etnia che comprende diverse tribù. È significativo osservare come, al pari dei Tuareg (anch’essi nomadi) i Kuchi abbiano sviluppato un’eccellente abilità nel produrre gioielli di alto artigianato. In questo caso è più facile trovare anelli lavorati con metalli diversi – non solo quindi in argento – e soprattutto è molto presente l’uso di pietre dure e preziose. Questo ha un motivo semplice: queste terre sono ricche di queste pietre. Ad esempio il Badakhshan, una provincia afgana, ad esempio è noto sin dall’antichità per il lapislazzuli, visto che le maggior miniere del mondo delle bella pietra di colore azzurro si trovano qui.
Anche gli anelli turkmeni (o turcomanni) appartengono alla categoria genericamente ampia degli anelli afgani, visto che le popolazione di stirpe turca popola il Turkmenistan e alcune zone dell’Afghanistan. Anche in questo caso le lavorazioni sono particolarmente elaborate, echeggiando i celebri pendenti lavorati indossati dalle donne.
La produzione di gioielli afgani è tradizionalmente così notevole. Sono famosi i gioielli femminili: monili, pendenti, collane, tutti sempre molto ricchi ed elaborati, oltre che colorati. Gli anelli afgani da uomo e quelli unisex sono una parte importante di questa produzione: spesso importanti nelle dimensioni e resi ancor più imponenti dalla presenza di pietre dure – dal lapislazzuli alla corniola, all’agata al turchese e all’onice – presentano una base in metallo finemente cesellata, magari con inserti in metalli differenti dall’argento: ottone, nickel, rame, talvolta oro o metallo dorato. Di taglio esotico anche questi anelli adempivano originariamente a diverse funzioni oltre a quella decorativa: indicavano ad esempio l’appartenenza a una certa tribù o a un dato censo oppure avevano un ruolo di protezione in quanto talismani. Spesso sono evidenti anche le influenze dell’Islam.
La collezione di anelli afgani presente nel nostro negozio di gioielleria etnica a Milano è in continuo aggiornamento, con nuovi pezzi che entrano e altri che ovviamente vengono venduti. Si tratta di anelli afgani antichi dove la dicitura antico va presa con cautela: risalgono perlopiù al secolo scorso, non è alto antiquariato (e questo si rispecchia anche nei prezzi, sempre abbordabili). Forse potremmo definirli vintage, anche se in genere la parola vintage è più adeguata a oggetti provenienti dal mondo occidentale. Ma antico è in questo caso corretto perché – oltre ad avere già parecchi anni – sono gioielli che non risentono dell’introduzione di lavorazioni moderne e che rispecchiano fedelmente la tradizione, sia dal punto di vista del design e delle composizioni, sia dal punto di vista dei materiali utilizzati.
Attenzione: gli anelli qui raffigurati potrebbero essere stati venduti e non trovarsi in vendita nel negozio, così come potrebbero essere ancora disponibili.